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La nostra escursione inizia da Casoli (m.403) raggiungibile da Camaiore, seguendo le relative indicazioni. Il sentiero inizia poco dopo l’abitato nei pressi del cimitero (è possibile lasciare la macchina in alcuni spazi presenti al lato della strada). Troveremo sulla destra una evidente mulattiera ben conservata, imboccheremo il sentiero 112 che seguiremo fino al crinale.
Questo sentiero è molto interessante perché ci permette di ammirare moltissime cascate e cascatelle del torrente che scende dalle pendici del Prana.
Arrivati sulla cresta il sentiero 112 termina incrociando il sentiero n° 101; siamo ormai sotto la mole del Prana.
Siamo alla Focetta di S. Vincenzo m. 920, in questo punto se qualcuno non interessa arrivare alla cima del M. Prana ( m. 1221 ) può fermarsi ad aspettare il resto del gruppo, che deciderà di continuare per la vetta.
Calcoliamo che dalla Focetta di S. Vincenzo alla vetta del M. Prana ci vuole circa un'ora e mezzo di cammino, più la sosta pranzo.
Ritornati alla Focetta di S. Vincenzo ricompatteremo il gruppo e riprenderemo per il sentiero 101 che percorreremo fino alla Foce del Crocione, in questo punto dobbiamo deviare a sinistra scendendo sul sentiero n° 2 che ci permette di arrivare alle pendici del M. Matanna, dove raggiungeremo la Grotta dell'Onda:
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Breve descrizione riportata dal sito web: http://www.apuanegeopark.it:
La Grotta all’Onda si trova alla base di un risalto morfologico, alla quota di 708 m s.l.m., in una zona particolarmente ricca di sorgenti carsiche, alimentate dalle sovrastanti formazioni carbonatiche del versante meridionale del Monte Matanna (1318 m). La cavità si è formata in corrispondenza di una soglia di permeabilità, proprio sul limite di una minuscola finestra tettonica di Scisti sericitici dell’Auctonono Auct., completamente circondata da affioramenti di Calcare cavernoso s.l. della Falda Toscana, con interposte brecce poligeniche a clasti prevalentemente metamorfici. L’apertura della grotta si presenta come un’ampia fessura ogivale, larga circa 30 m e alta 2-3 m, con il bordo superiore della volta esterna che richiama, per la sua forma, una grande onda marina (da cui il nome del geosito). Piccole cascatelle d’acqua scivolano dalla soprastante parete calcarea a strapiombo, rendendo il luogo particolarmente ameno e suggestivo. La cavità è costituita da un’unica grande sala, di circa 40 x 60 m, cosparsa di enormi massi di crollo della volta. I suoi depositi interni hanno registrato significativi eventi sedimentologici e paleoclimatici a partire da circa 0,17 Ma. Questo sito – esplorato per la prima volta nel 1865 – documenta una frequentazione umana quasi ininterrotta fino ad epoca recente, con le industrie litiche più antiche del Mousteriano risalenti a 40.000 anni fa, come attestano recenti radiodatazioni di speleotemi associati. I cacciatori del Paleolitico superiore hanno utilizzato la grotta per i loro stanziamenti stagionali, abitando la parte più esterna. Infine, lo strato del Neolitico ha restituito materiali che, datati a 5.000 anni fa, testimoniano attività agro-pastorali di piccoli nuclei stabilmente stanziati nell’area.
Dopo aver ammirato la grotta, ritorneremo verso il sentiero n° 2 che ci permettera di tornare dove abbiamo lasciato le macchine.
Dati tecnici:
Si tratta di una escursione di tipo E
Lunghezza del percorso circa 12 km.
Dislivello 800 m.
( 500 m. senza fare la vetta del M. Prana )
L'escursione si svolgerà per l'intera giornata, pertanto munirsi di cibo e bevande.
Raccomandiamo di calzare scarpe adatte al trekking e cosigliamo l'uso dei bastoncini.
Ritrovo ore 7,15 nei pressi della rotonda della FI.PI.LI. della Ginestra Fiorentina.
Altri ritrovi da concordare.
Per motivi organizzativi dare conferma della propia partecipazione entro le ore 12 del sabato antecedente l'escursione a gli acc.
Adriano: adrianoassedi@yahoo.it cell. 3472624448
Antonio: cell. 333 479 0218 |
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